A caccia di orsi

Un tizio di nome Carlo ha una passione per la caccia all'orso. Compra tutta l'attrezzatura necessaria e si reca nel bosco. Si nasconde dietro un cespuglio, quando ad un tratto spunta un orsacchiotto.

Carlo prende la mira, spara e uccide il povero orsetto.

Tutto felice sta per raggiungere la sua preda quando sente una zampa pelosa appoggiarsi sulla sua spalla. Terrorizzato, si gira lentamente e vede un orso bruno abbastanza turbato che gli dice:

- "Carlo, per quello che hai appena fatto ti lascio due possibilità: ti mangio lentamente, oppure ti giri, ti abbassi i pantaloni e io ti inculo".

Carlo ci pensa un attimo e poi conclude che, avendo moglie e figli, l'unica alternativa praticabile è quella di abbassarsi i pantaloni.

Passa così una settimana in ospedale con i postumi e ne esce incazzato nero. Va allora al negozio di armi e compra un fucile di precisione. Si reca di nuovo nel bosco e si nasconde aspettando di avere lo stesso orso bruno sotto tiro. Lo trova, punta il fucile, preme il grilletto e lo uccide sul colpo.

Felicissimo per la sua vendetta compiuta, sta per allontanarsi quando sente una poderosa zampa sulla sua spalla. Si gira lentamente con uno strano presentimento e trova un orso grizzly che lo fissa abbastanza alterato e che gli dice:

- "Carlo, per quello che hai appena fatto ti lascio due possibilità: ti mangio lentamente, oppure ti giri, ti abbassi i pantaloni e io ti inculo".

Carlo pensa che, essendosi già abbassato i pantaloni una volta, la seconda volta dovrebbe essergli più facile ma... La conseguenza è quella di passare tre settimane in ospedale e una in riabilitazione.

Uscito dall'ospedale si reca di nuovo nel bosco per uccidere l'orso grizzly. Per farlo si procura un bazooka nuovo di zecca. Carlo ha gli occhi iniettati di sangue per la rabbia. Appena vede l'orso grizzly spara una bordata che incenerisce l'orso all'istante. Appena finisce di saltare di gioia, però, sente una zampa imponente sulla sua spalla: si gira incredulo e vede un gigantesco e maestoso orso bianco che lo fissa negli occhi e gli dice:

- "Carlo, dì la verità. Tu non vieni per la caccia."